Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

lunedì 13 aprile 2009

PANZANO, IL MOLINO: CHIANTI CLASSICO 2004 DOCG DI GRACE


Una vecchia gag del Benigni, una di quelle lontane dall’Oscar, faceva sorridere i toscani quando, riferendosi appunto alla loro terra ed all’arrivo dei turisti che si compravano i rustici nei posti più belli ed ameni della Toscana, parlava “dell’epo’a che po’ sono arrivati l’inglesi”.
Io non so di dove arrivi Frank Grace, il nome non lascerebbe dubbi, non lo conosco nemmeno, sono andato nella sua cantina qualche mese fa, ottima accoglienza, persone competenti, ma lui “un c’era”
Certo che il Molino di Grace, anche ma ovviamente non solo per le sue sculture di ferro all’entrata, è una bella invenzione; vediamo allora qualcosa del lavoro di Frank.
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I suoi vitigni hanno 350 anni corrono fra un sentiero etrusco ed il mulino del diciannovesimo secolo che da il nome all’azienda, fino al 1995 la produzione di queste viti era destinata alla vendita delle uve. Frank ha fatto l’acquisto e nel 1999 ha iniziato la sua produzione marchiata Molino di Grace.
Location ? Panzano in Chianti….of course.
Attività ecosostenibili, agricoltura biologica ed eleganza per il palato queste le dichiarate tre direttrici del Mulino che si trova nel cuore di una delle zone più belle ed importanti della viticultura toscana, il Chianti del Greve, il mio mondo preferito.
La prima occhiata che vogliamo dare al lavoro di Mr Grace non è il suo famoso Gratius Super Tuscan ma al suo 100% Sangiovese non filtrato CHIANTI CLASSICO 2004 DOCG.
Ricavato da uve poste, secondo le indicazioni che ci lascia il produttore, a circa 300/400 Mt slm che ne garantiscono una resa pari a 45 hl/ha, i più interessanti passaggi della produzione dichiarata sono: un periodo di macerazione di circa 20 giorni con ripetuti rimontaggi, la fermentazione manolattica svolta e quindi..... “il vino viene suddiviso fra botti di rovere di Slavonia, barrique di legno francese di secondo passaggio ed acciaio per un periodo di 11 mesi”.
Metodi indiscutibili…che avranno (hanno) un suo perché.
Versato si presenta di colore fortissimo, quasi nero, con unghia e riflessi violacei, al naso è sontuoso, un piccolo ritorno legnoso dietro una fioritura di viola ma in genere senza particolari altre tonalità forti; arco veloce si lascia guardare ed assaggiare dimostrandosi inaspettatamente di struttura più leggera della media chiantigiana anche se con tannini decisi e presenti.
Il Chianti 2004 del Molino nasconde bene i suoi 13 gradi di volume alcolico, ti lascia una sensazione di “vino giovane” e di uve che magari un po’ di sole in più…, nel complesso però una idea raffinata.
Horses for courses. Un buon lavoro Mr Grace
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1 commento:

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