Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

martedì 26 maggio 2009

OSSERVATORIO WINE E 2.0 : SCONTRO FINALE !! (2^ PUNTATA)

Sarò breve.
Tutto quello che c’era da dire di urgente su quel Convegno lo abbiamo detto qui ed il perché lo riprendiamo adesso è palese: cerchiamo dei punti di contatto, perché qui di vino si parla e non di duepuntozero
Già di vino si parla, esattamente di quello di cui si è parlato pochissimo in quella giornata. Saltando la degustazione alla fine si poteva anche essere andati ad un raduno di blogger della motocicletta a miscela o di appassionati del salto del pop-corn e, tranne pochi interventi, poco sarebbe cambiato. Analisi impietosa ? Mha, non siamo però così distanti.
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Credo che il mondo del vino, soprattutto per la sua potente autoreferenzialità, non sia confondibile con qualsiasi altro settore. Il markettinaro di turno non può venire a recitare la sua bella filosofia densa di significati astratti, anche molto suggestivi, senza aver studiato a fondo come quella cosa liquida rossa o bianca esce sotto forma di acino da una vigna, magari a diverse centinaia di chilometri da casa tua, e poi te la ritrovi sul tavolo al desinare.
La base del successo di un investimento in 2.0 non è il tempo, come è stato detto al Convegno, ma è la penetrabilità che dal 2.0 si riesce a ricavare a favore del produttore/consumatore.
Il vino è un prodotto tangibile e la stessa etichetta in diverse annate non è la stessa cosa quindi il vino è una notizia ad ogni annata, è una integrazione produttore consumatore ad ogni contatto, è una opportunità di incontro continuo. Per questo è un prodotto 2.0 di per se.
Volete un esempio di distanza dal mondo del vino? Un guru del 2.0 ha detto al Convegno : “Il vino è un oggetto sociale di per se , non si beve mai da soli”. State ridendo a crepapelle ? Smettetela perché non mi pare educato, un po’ di rispetto. Il problema infatti non è se sia vero o no l’affermazione di cui sopra ma è semmai : cosa c’entra una frase del genere con la specificità del vino ? e rispetto al 2.0 ? Al massimo vale per una campagna pubblicitaria. Punto.
L’Osservatorio Wine ha lavorato bene e la eccezionalità del suo intervento sta, a mio avviso, nell'aver mostrato crudemente la realtà dei fatti, verrebbe da dire : il re è nudo.
Cari amici osservatori dell’Osservatorio, non intendo però esimermi dal fare almeno una proposta, si perché…. si sa che…. chi si estranea dalla lotta…… .
Ecco la proposta in punta di lancia allora : la prossima volta che organizzate un dibattito di questo tipo, se proprio dovete piazzare sul palco dodici sedie, fate almeno a metà: sei duepuntozeristi e sei fra produttori e rappresentanti dei consumatori. Questo sarebbe un palco di gran lunga più 2.0 di quello visto a Verona quel dì di maggio, vedremo risultati sorprendenti o forse anche no. Giù il sipario.

“Prima di lasciarvi vorrei proprio lasciarvi un messaggio positivo. Ma non ce l'ho. Fa lo stesso se vi lascio due messaggi negativi?” (Woody Allen)
.

2 commenti:

  1. Stefano, sei un grande. Tranne quando scrivi "mha". Perchè in realtà si scrive "mah"!! :D A parte questo rilievo ortografico, non posso che essere d'accordo con te su tutta la linea. Il motivo per cui né io né - ehm - "qualcun altro" abbiamo scritto di questo convegno non è tanto il potenziale conflitto d'interessi (chissenefrega, c'ho una categoria apposta sul mio blog!)quanto la profonda delusione che ci ha dato. Ci siamo illusi che si potesse parlare davvero di vino e 2.0. Invece si è parlato solo di quest'ultimo. Estremamente interessanti (per quanto scontati) i risultati dell'Oservatorio: presentati i quali, avremmo tutti potuto alzarci e passare al vino autentico, quello che si beve. Perchè di gente che si occupa di vino, che sa come viene fatto, che frequenta vigneti e cantine tutti i santi giorni, lì sopra ce n'erano solo 2. Due su 12. Se anche gli altri hanno la stessa competenza in materia di vino e dei suoi attori, non l'hanno detto. Di sicuro non ne hanno parlato. All'inizio era delusa nel vedere che in sala c'erano solo 3-4 produttori, peraltro tutti versati nell'uso della rete e dei suoi tools. Alla fine invece ero sollevata. Visto com' è andato il tutto, è stato meglio così.

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  2. E' passata la settimana delle PMI ed il mondo non sembra più lo stesso vero?
    E chissà che fine hanno fatto quelli dell'Osservatorio che da bravi duepuntozeristi hanno commentato questo post mandandomi una mail invece che in duepuntozerese ovvero esponendosi con un commento al post.
    Io questa cosa avrei preferito non dirla ma aspettavo scrivessero qui sotto (cosa che nella mail avevano annunciato) ma a quanto pare il 2.0 lo devono usare solo i vignaioli.
    Gli "esperti" organizzatori di convegni sul 2.0 no, loro sono esenti.
    Mah!!!

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Prima di scrivere il post ricordate: "Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare." (Mark Twain)