Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

giovedì 6 maggio 2010

E ADESSO LA PUBBLICITA': IL MIO SPOT PER LO SPUMANTE


Quando al supermercato sotto casa va in “promozione” Enrico scende e se ne porta via due cartoni, gli durano poi parecchio, almeno fino alla promozione successiva; una bottiglia alla volta se lo gode con calma, lo porta alle feste bello fresco, lo apre per compagnia e amicizia, lo presenta con la bottiglia imperlata e lo versa con la soddisfazione di un vino da meditazione. Se gli chiedi di spiegarti il perché proprio quella bottiglia li, ti guarda fra quelle ciglia folte e nere e ti dice “è una tradizione…da sempre c’è….”.
Ed ha ragione l’Enrico, è una bottiglia che fa un po’ parte del nostro arredamento, è un vino come molti altri, pure buono nella sua specialità, ma nessuno lo presenterebbe mai ad una rinomata raffinata spedizione di degustazione snob; il nostro imbottigliato però se ne frega, tutti lo vogliono lo stesso, lo conoscono da sempre, è una parte di tutti noi e lui lo sa, chi non ha mai avuto in casa almeno una volta nella vita una bottiglia di Asti DOCG Cinzano?
Oggi però niente disciplinare e denominazione, oggi parliamo di questa “tradizione” di bottiglia, già “di bottiglia” non “in”. Oggi facciamo uno spot pubblicitario. Capito il senso??
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E adesso la pubblicità.
La bottiglia Asti Cinzano ha quel collo lungo e stretto, tipico della vita dello spumante, quando fai sgorgare il suo spumoso contenuto profuma di intenso, poi lo assaggi e sa di velluto dolce, basso grado che ci puoi inumidire anche le labbra del bambino. Del resto chi non ha mai messo il naso nella spuma di un Asti ? Chi non si è mai affidato al rito scaramantico del bagno del retro-orecchio utilizzando il rigoglioso inoffensivo spumeggiare dell’Asti Cinzano?
Qualcuno ultimamente ci vuol far credere con uno spot che inonda tv e radio che “un giorno a Roma una mamma ha messo in tavola …..” e avrebbe messo in tavola una bibita dolce e gasata, ma quando mai!!!! Fantasia pura, spot da cancellare, offesa alle storia ed alle vere tradizioni italiche.
In verità “un Natale a Milano…il tappo ha fatto boom e lo spumante fuori……” e quel giorno di compleanno a Roma “ lo spumante fuori e tutti e ridere ed urlare e lo zio Anselmo a ridere sulla cravatta schizzata di spumante ..” perché “il primo giorno di primavera a Trieste il nonno ha preso la bottiglia di spumante e voleva brindare che ha scampato l’inverno e ha tirato fuori quella con il marchio famoso, quella con scritto Cinzano…..” .
Quando arriva la festa, spesso arriva sulle nostre tavole la mite bottiglia di spumante, arriva sempre vanitosa, sa che tutti la conoscono; quella di Asti Cinzano poi sa anche di essere un mito pubblicitario, un mito che viene da lontano, comunicazione di altri tempi che si dipana nel tempo. Uno spot che funziona, coerente, parlare di vino e nello specifico di spumante in Italia è esattamente come parlare di Guinness in Irlanda
Quando vedi una bottiglia di spumanteci scappa fuori rilassato ed a volte un po’ pigro il ricordo “di quella volta che….”, “la festa di famiglia ed il compleanno di…”, di quella volta che “l’abbiamo aperta in piazza….”, è lo spumante la nostra tradizione "gasata" !!
La storia italiana è ricca di bottiglie di vino che ne hanno fatto la tradizione, hanno scolpito l’incedere delle famiglie, hanno sottoscritto i morsi ed i rimorsi di molti di noi, meriterebbero tutte uno spot pubblicitario; ne facessimo uno a testa sommergeremmo quello che va ora in radio e tv, si proprio quello di cui sopra che “un giorno una mamma di Roma…”
Facciamo tutti uno spot allora….magari vi viene meglio del mio.
Io oggi io ho fatto il mio spot, pure gratuito, lo regalo ad uno degli spumanti più intercettati, lo faccio in nome della tradizione italiana, quella vera, bentornato in casa Asti DOCG Cinzano.

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