Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
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martedì 21 settembre 2010

IL PREMIO IWC E' ALMENO STRANO PERO' LO VINCE IL BRUNELLO DI "CASTELLO ROMITORIO". TIE'.


Ma l’IWC non era un orologio ? Ma si dai me lo ricordo, ho visto gente spenderci migliaia di euro per l’orologio svizzero in questione, mi ricordo aver pensato “ma chissà che cavolo di ora fa un orologio che costa così” ed una serie di altre idiozie di questo tipo. Un orologio IWC della serie "Da Vinci" viaggia infatti sui diecimila euro ma della stessa serie l’automatico a diciotto kappa arriva a centoventisettemila euro, uno della serie “Portuguese” supera i quindicimila se Platinum supera i trenta (mila naturalmente) se Tourbillon supera i centosessanta (sempre mila…sigh). Quindi la cosa che l'acronimo IWC avesse a che fare con il vino mi era cosa scarsamente nota fino a quando ho scoperto, oooh come sono ignorante ooohh, che c’è un premio mondiale di altissima risonanza dedicato ai vini planetari: International Wine Challenge.
Tutto bene e capitolo chiuso se non fosse che il premio è stato vinto nella sezione “Miglior vino rosso” da un Brunello di Montalcino ed esattamente Castello Romitorio (speriamo ora il prezzo di quella bottiglia non prenda la fisionomia di un orologio svizzero a caso).
Congratulazioni vivissime al Castello Romitorio che ha compiuto questo atto di vero eroismo. Perché eroismo? Sentite un po’ qua.


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La IWC intesa come “internescional uain cellenge” detiene giuria super qualificata, senza dubbio, e detiene anche una serie di sponsor che immagino paghino, in parte o in toto non so, le spesucce per gli assaggi di migliaia di bottiglie di vino da/in tutto il mondo.
IWC-Vino fa mostra di tali sponsor anche sul suo website, sia chiaro non mi aspetto che ad una manifestazione del genere partecipi come sponsor la Coca Cola ma a tutto c’è un limite.
Passi per buona volontà che uno degli sponsor sia Thierry, distributore di vini del Regno Unito, passi per simpatia il fatto che altro sponsor sia TY Nant che vende sempre bevande ma acque minerali, passi per tricoloricità il fatto che altro sponsor sia De Bortoli Wine che il vino lo fa in Australia da tre generazioni dopo la trasferta obbligata della loro famiglia causa emigrazione da Asolo al continente del Sud del mondo, C'è qualcosa d’altro che a me proprio non torna.
Gli altri sponsor del premio IWC sono infatti : Vini Portugal, Sud De France, Wines from Spain, Wine Australia, Wine of Chile, ovvero agenzie pubbliche e private che si occupano della diffusione nel mondo dei prodotti vitivinicoli dei loro paesi……e sponsorizzano una manifestazione internazionale che si occupa di dirci quali sono i migliori vini del mondo. Cito allora l'agenzia dalla quale ho tratto la notizia : " Nella classifica per Paesi la Francia ha avuto l'onore di risultare prima per il secondo anno consecutivo con 21 vini selezionati, seguita dall'Australia (12) e, a stretta misura dal Portogallo (11). Mentre Italia, Germaniae Nuova Zelanda si attestano a 8 riconoscimenti" . Ma va ?! Che strano !!

Altra cosa salta subito all’occhio, non ci sono agenzie italiane come sponsor, indice di severità per l’etica, di morigeratezza internazionale o di progettualità distratta? No comment.
Forse ora è più chiaro il perché quelli del Romitorio sono stati “di molto bravi” a portare a casa la targa del primo premio, la concorrenza era serrata, anzi serratissima e non era tutta imbottigliata.
IWC è quindi anche marchio del vino, che sollievo quando mi è apparsa di fronte notizia siffatta: ho smesso di guardarmi inebetito il polso dal quale pendeva, e ancora li sta, il mio orologio da 47 euro, quarantasette tondi senza il “mila” finale, vista la cabala vorrei dire anche quarantasette inquietanti euro, e mi sono beatamente rincuorato “ha vinto un vino italiano?! Tiè!”
.

2 commenti:

  1. Britain does it better? In Italia lo fanno uguale, ma con molti più scazzi e quindi maggior divertimento per tutti.

    L.

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  2. Cara Lizzy
    tu sei rimasta una dei pochi che "si permette" di far risaltare queste tristi abitudini; ne ho già parlato su altro post, vedo molto silenzio in giro, molta riverenza; noi però possiamo stare sereni, non è affar nostro.

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