Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

venerdì 24 dicembre 2010

AUGURI DI UN SERENO NATALE

Per noi Dio non è un’ipotesi distante,
non è uno sconosciuto che si è ritirato
dopo il “big bang”. Dio si è mostrato
in Gesù Cristo. Nel volto di Gesù
Cristo vediamo il volto di Dio.
Nelle
sue parole sentiamo Dio stesso parlare con noi.
(Benedetto XVI)

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".......La grazia è la bellezza di Dio che mi raggiunge dentro....... .
Per questo è facile riconoscere Gesù oggi, duemila anni fa come oggi, perché è bello. È semplice perché è bello, bellissimo. E se voi siete qua, immagino che tutti voi che siete qui davanti a me questa sera, è perché sapete di cosa sto parlando,perché avete incontrato la sua bellezza. A volte incontri certi ragazzi che studiano, lavorano, si trattano in un modo così bello, che non puoi non stare a guardare. Sono ragazzi, uomini, famiglie, adulti, gente che lavora. Gente così bella, perché ha dentro ciò di cui, quando vai a casa tua, senti la nostalgia e desideri potentemente vedere. Non capisci magari cos’hanno, ma quando ti allontani da loro ti viene una nostalgia di bellezza dentro, che ti vien voglia di rivederli, devi guardarli. Questo sei tu: tu, Gesù. Solo tu puoi rendere così belle le cose umane, così semplici ma così piene di quella bellezza che ridesta il nostro desiderio e lo compie. Duemila anni fa, diceva don Giussani, lo vedevano con i capelli al vento, lo guardavano parlare con la bocca che si apriva e si chiudeva. Adesso ci arriva addosso, lui, lo stesso Gesù, con queste presenze, con questi uomini, con questi ragazzi, «come fragile pelle, come fragili maschere di qualcosa di potente che è Lui che sta dentro». E come duemila anni fa il sacrificio consisteva nel trapassare l’apparenza di un falegname, di andare al di là, così per noi occorre il sacrificio di trapassare l’apparenza di questa fragile compagnia: ma quella bellezza può essere solo lui.
Trent’anni circa dopo la sua nascita, due uomini lo incontrarono alle foci del Giordano. Stettero con lui un pomeriggio intero e bastò per rimetterli in gioco, per riaccendere un desiderio che da uomini adulti avevano già cercato di archiviare, come tutti. Ma quel pomeriggio tutta la vita si è rimessa in gioco. Ricominciarono a desiderare. Lavorarono tutta la notte, pescando, alleggeriti o appesantiti da questo desiderio, il desiderio di rivederlo, il desiderio di arrivare alla riva il mattino dopo la notte di pesca e di andarlo a cercare. Ma quel mattino, tornando verso la riva, lo scorsero da lontano. Lui, proprio lui. Si era alzato prestissimo, alle tre o alle quattro del mattino, per essere là ad aspettarli al loro arrivo. E così capirono che anche lui aveva passato la notte con la voglia e con il desiderio di rivederli. Dio aveva voglia di rivedere quegli uomini, di quell’amicizia che era nata tra di loro. Dopo quel pomeriggio Dio stesso fatto uomo aveva voglia di stare con loro. Dio, facendosi uomo, ha voluto provare il desiderio di rivedere con gli occhi da uomo noi uomini. Questo è il Natale: Gesù, il desiderio di Dio di rivederci, di stare con noi da uomini a uomini.."
(Don Michele Berchi - Rettore del Santuario di Oropa)

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