Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

domenica 21 giugno 2009

SOLSTIZIO D'ESTATE: DEI CALDI E DELLE POZIONI DISSETANTI, DI UVE E DI CO2......

L’argomento è di quelli che non lasciano il segno, uno di quelli che più scontati non si può ma non riesco ad esimermi. Chiedo venia in anticipo
Oggi ho visto un “uomo del Negrar” tutto stetoscopio e bottiglia di Amarone che mi ha ricordato “oggi primo giorno di estate !!” Eh già i caldi sono arrivati ed allora, ecco arrivare il ragionamento scontato : che vinello si beve ? Insomma, sotto la pergola alle due di pomeriggio fra un sudore clandestino ed una insalata fredda, oppure disteso sulla sdraio del giardino o specchiato sulle acque di un lago non abbastanza rinfrescante che si beve ?
I più dicono che serve un vino che possa essere bevuto dopo aver fatto un salto nel frigo, il vino ovviamente fa il salto…, un vino bello freddino, amabile si ma che non strappi la righetta di alcol dalla fronte. Voi gli date torto ?
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A questo punto si spalanca l’emozione del consiglio giusto, la spaccata del “bhe si però un pinot grigio si può, un Traminer perché no…..in antitesi citiamo la sconsacrazione del Gino, direttamente da Radda : ”tu lo sai che il Gino s’è fatto un Chianti del dumilatre iersera con questo caldo…e ciò ancor i brividi ai pensiero bada!!
Qualcuno dice invece “charmat mon amour !!!”. Ovvero vini dolcettini e fruttati al punto che buttare già la loro temperature potrebbe non essere un danno ma un guadagno. Identica cosa potremmo dire delle bollicine in tutte le salse francesi ed italiane, rinomate e provinciali. Io stesso spesso mi sono fermato a discettare con amici difendendo il Sauvignon Blanc estivo con tredici gradi di alcol e dieci di frigo, oppure il Traminer altoatesino, in passato ho persino scritto in estate per un vino estivo rotolandomi di gioia su un un Alezio Rosato DOC del sud Italia che mi aveva dato grande soddisfazione nella mia fuga dal vino che conta verso il vino che …disseta!! Fuga ....da vino .....dissetare ????
“Eh no io non ci sto” diceva una canzone a me cara di troppi anni fa e più recentemente un Presidente della nostra Repubblica ( che non mi è ugualemente caro) , bene ora tocca a me ri-dirlo (revival).
Eh no io non ci sto: se volete togliervi la sete aprite il rubinetto di casa che c’è di meglio !!

Vi giro la domanda : un vino deve dissetare ( nel senso estivo del termine)?

Se vi piace l’idea che una bevanda vi accompagni dentro una emozione allora giratevi fra le mani un calice di vino, troverete quello giusto in ogni stagione e non dovrà per forza di cose passare per il frigo.
Il vino in estate è una idea felice in tutte le dimensioni e, secondo me, non c’è un particolare vino ed un particolare modo di bere un vino; ci sono emozioni diverse che vengono accompagnate da etichette diverse. Chi cerca un vino per dissetarsi in estate forse non lo amerà mai, tanto meno in inverno.
Questa non è filosofia, è la forza di questa stupenda pozione d’uva; oggi che i consumi si sono notevolmente abbassati e chi beve vuole solo bere bene forse non è più tempo di parlare di vini estivi ed invernali, solo di vino.
Dove eravamo rimasti allora ? Sotto la pergola con la insalatina davanti? Provate ad aprirvi un Nebbiolo, ne basta poco. Buona estate a tutti.
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