Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

venerdì 4 dicembre 2009

PODERE SAPAIO: VOLPOLO BOLGHERI DOC 2007 ...ED I CIPRESSI DI NONNA LUCIA


Non è una questione di cipressi, questa volta no. Anche di recente sono andato in Bolgheri; ero in clima di lieti giorni a Castiglioncello, vera perla del Tirreno. Si programma la "scappata", da li è facile, superi Cecina e quando stai al Forte giri a sinistra ed aspetti di vedere i cipressi.
Dal mare alle foreste maremmane in dieci minuti, uno spettacolo tutto italiano, quando sei vicino a San Guido rammenti le due grandi cose della terra del Carducci, la poesia e, ammettiamolo, il Sassicaia.
Però quella volta a Bolgheri io ci sono stato si per Nonna Lucia ma anche per il Sapaio, esattamente Podere Sapaio. Lo dico subito : ottima idea
Già ....e la poesia ? Solo un filo dai:
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardar.
Mi riconobbero, e— Ben torni omai —
Bisbigliaron vèr' me co 'l capo chino —
Perché non scendi ? Perché non ristai ?
fresca è la sera e a te noto il cammino..............
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Meno noto del celebre testè citato, il Podere Sapaio si concentra su 25 ettari vitati nella bella Maremma del Carducci, realizza due prodotti entrambi tagli bordolesi di grande ambizione, il Sapaio appunto (Bolgheri DOC Superiore) e il nostro protagonista di oggi : il Volpolo Bolgheri DOC 2007.
Sono 14,5 gradi alcolici di muscoli toscani quelli che dichiara il Volpolo, un uvaggio 70% Cabernet Sauvignon 15% Merlot e 15% Petit Verdot (vitigno francese tipico "taglio" del Bordeaux). Fa la sua macerazione sulle vinacce, passa al barriques di rovere e li si trastulla per 14 mesi di affinamento prima di godersi circa 10 mesi di affinamento in bottiglia. Procedimento da grandi protagonisti.
Nel bicchiere fa mostra di un rosso rubino forte ed una profumazione garbata, non c'è alcol in evidenza, al naso insistono passaggi acri ed una freschezza speziata, evidente il mirtillo, il tutto rende la sua compagnia molto più "leggera" di quanto non dica la sua alcolvolumetria.
L'assaggio è di grande equilibrio, vino molto particolare, di assoluta sapidità, si dimostra tondo forte ma non persistente, sempre fresco e gradevole diventa allappante in fine beva.
Non è il tipico vino toscano carico ed a volte un po' arrabbiato, il Volpolo ha il suo tono duro è vero ma si distingue per freschezza e garbo ed è stato un assaggio veramente di ampia soddisfazione.
Una nota a margine: la Maremma toscana sta proponendo vini di fattura curata ed assolutamente di ottimo livello, già diverse volte Stefano Il Nero si è cimentato con questo angolo di vitato italiano, ora si deve assolutamene approfondire. Accetto consigli ed indicazioni.
Ah ...però quella poesia:

...Ansimando fuggía la vaporiera
mentr'io cosí piangeva entro il mio cuore;
e di polledri una leggiadra schiera
annitrendo correa lieta al rumore.
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
rosso e turchino, non si scomodò:
tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
e a brucar serio e lento seguitò
.
.

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