Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

venerdì 25 giugno 2010

FALANGHINA DEI FEUDI PER BRINDARE AD UN AMICO


Questa sera brindo alla sua salute anche se lui non ci sarà, l’ho deciso da solo, una specie di rito profano per augurare il meglio ad un amico, una delle mie squinternate essenzialità personali. In verità l’avrei una bottiglia per brindare, è un rosso intenso e grave del Sud ma quello lo teniamo per quando viene a trovarmi. Brindo alla sua salute ma io di Campania e limitrofi so poco lo ammetto, non sono un tuttologo del vino. Sono entrato in enoteca ed ho chiesto una falanghina, l’amico enotecaio mi appoggia una Sannio Falanghina dei Feudi di San Gregorio DOC 2008. Vada così.
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Questo vino mi porta appunto nel Sannio, confini indefinibili per una regione storica che conosce vita dall’Impero Romano, Regio IV Samnium il suo momento topico, border da Isernia ad Avellino, poi la conquista Longobarda ed il Ducato di Benevento nelle Longobardia Minor fino al Regno delle Due Sicilie. Una Regione che non è arrivata nelle cartine geografiche della Italia ufficiale di oggi ma che sopravvive nella sua cultura. Una di queste è il vino, perché c’è anche la “falanghina” che è una regione nella regione.
Qui ci raccontano che “Gli antichi Romani denominarono Ager Falernus il territorio della Campania Settentrionale compreso tra il fiume Volturno, il crinale del Monte Massico, la costa Tirrenica e il fiume Savone…..” perché è dall’Ager Falernus che partivano ampi rifornimenti di oli e vino verso la capitale dell’Impero, infatti per i romani il territorio “falanghino” era una “importante via fluviale, che a quei tempi costituiva l’arteria di comunicazione tra la costa e i territori interni…qui erano localizzati insediamenti di strutture agrarie che ancora marcano il territorio”. La tradizione dei vini del Sud.
Posta l’autorevolezza del brindisi non intendo sviluppare altro sulla etichetta, i Vini dei Feudi di San Gregorio è brand noto, si passa quindi all’assaggio.
Si perché solo di assaggio si parla, è un brindisi per un amico non un ludico momento personale e a chi mi chiede “che differenza fa” , rispondo che, se non lo capisci da solo, bhe diciamo che Stefano Il Nero è una animaccia complessa.
Ho abbassato leggermente la temperatura del vino, versato si dimostra di un giallo rilucente ma intenso, leggermente carico.
Al naso mi piace il tondo floreale di ingresso, la banana e la voglia di agrumi, evidenti e chiari; l’assaggio è di quelli salubri, fiori in ingresso e punta acidula nel finale, intensa fragranza, sembra quasi corposo, inebriante e soggiogante. Non è perfetto ma è di buona finitura, non alza troppo i toni se prende temperatura, è un buon brindisi.
Cin cin amico mio, in bocca al lupo.
Crepi.

1 commento:

  1. Ciao Stefano, complimenti per il post, il tuo brindisi "solitario" ci ha davvero colpiti e divertiti! Restiamo in contatto: ti aspettiamo sulla nostra pagina facebook all'indirizzo http://www.facebook.com/pages/I-Vini-dei-Feudi-di-San-Gregorio/107988325900179?ref=ts
    Grazie per aver scelto la nostra Falanghina!
    a presto
    Novella
    Team Feudi di San Gregorio

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