Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
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mercoledì 21 luglio 2010

LE TRE CONFUSIONI DEL RUGBY ITALIANO......ED IL MIO POGGIOLO

Che faccio m’indigno? Iro o ironizzo?
Scendo lentamente e di malavoglia dal favoloso poggiolo che mi ha regalato la partita di sabato scorso fra All Blacks e Springboks; un poggiolo fatto di gioco, fantasia, tenacia, rugby! Penso al modello Italia (con allenatore sudafricano): che faccio m’indigno? Iro o ironizzo?
Scendo dal poggiolo dicevo e mi tuffo nelle tre confusioni italiche, le tre bugie chiamate “verità”, wow che disastro: vediamo allora le tre confusioni
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Prima confusione: Destroy a dream

Le due “franchige” celtiche si palesano per quello che sono, Viadana e Treviso. Punto e basta.
Niente lega lombarda e lega veneta (detta così a qualcuno sarebbe piaciuta anche per motivi altri), niente tradizioni al comando, solo due team che si sono tolti dal marasma italiano e giocheranno a rugby con il resto d’Europa. Saccheggiati i vivai e gli spogliatoi delle altre italiane Viadana e Treviso costruiscono solo la loro strada. Al momento nessun segnale è pervenuto che giustifichi il fatto che quello che fanno lo stanno facendo con i soldi “federali” di tutti.
Vedremo del bel rugby ? Credo di si, di questo forse non ce ne pentiremo anche se dire “vedremo” è un parolone visto che ad oggi nessuno vuole i diritti televisivi delle partite. Viadana e Treviso sole sul tetto d’Europa. Viadana almeno ci ha provato a fare "qualcosa" di diverso, ha cambiato nome (Aironi) e colori sociali, a Treviso prevale per ora la spocchia tipica. Chi pensava di avere con la Benetton il Veneto sul tetto d’Europa è deluso. Ci è andata solo Treviso. Per ora è così, quelli intorno sono solo pollai e ricoveri, quando va bene sono “filiali trevigiane”.
“Coloro che fanno una rivoluzione a metà non hanno fatto altro che scavarsi una tomba”. (Louis de Saint-Just)

Seconda confusione: la bancarotta
Le altre rimaste a comporre la “massima serie” del rugby italiano (chiamarla “eccellenza” è a rischio di denuncia) sono quasi tutte sull’orlo del disastro economico ed il campioanto è di la da venire. Dispiace dirlo e qui c’è poco da ironizzare. L’Aquila è ko, non paga nulla da tempo tanto meno i giocatori e non ha fatto campagna acquisti. Le due Parma hanno realizzato fusioni ed incorporazioni con altre locali (Noceto e Colorno) generando i Crociati e GranDucato, una operazione cancella-debiti e ammazza budget non ancora terminata. In Veneto la situazione è difficile, Venezia non sta sulle sue gambe, Rovigo ha cambiato nome per dimenticarsi i debiti (affidati a Pantalone?) e a Padova il maggior vanto che gira è “il taglio del budget” ma anche li sono preoccupazioni solide. Mogliano? E’ altra storia, troppo vicini a Treviso. Roma è iscritta al campionato sub-judice causa debiti non pagati.
Cioè..’nsoma…volete raccontarmi che la Federazione quando si è messa a pagare fior di milioni per mandare le due elette in Celtic League non sapeva che il resto del campionato era già distrutto? Qui va a gambe all’aria tutto il rugby italico e stiamo li guardare il pelo nell’uovo nella tazzina di Munari?
“Se pensi che a nessuno interessa se sei vivo, prova a saltare i pagamenti di un paio di rate dell’auto” (Earl Wilson)

Terza confusione: la Nazionale di lingua straniera.
La Nazionale di rugby parla sempre meno la nostra lingua, Mallett cerca ovunque e con ansia tranne che a casa, a casa nostra intendo perché potesse farebbe la nazionale italiana con tutti sudafricani !! Cognomi improbabili, sudafricani, polacchi, tedeschi, francesi…magari anche ostrogoti vengono proposti per la nostra Nazionale di rugby sempre più fatta da giocatori poco convinti di essere veramente tricolori. Con Mallett il rugby in Italia non ha fatto un passo avanti che sia uno, a lui niente dobbiamo su questo fronte. La nostra Nazionale anche e soprattutto per le linee strategiche mallettiane (fisicità in primis) ha sempre meno a che fare con la nostra terra e sempre di più è accomunabile ad una Rappresentativa. Dopo il mondiale 2011 Mallett se ne andrà. Chissà cosa rimarrà del rugby per quel tempo.
“Ciascuno chiama idee chiare quelle che hanno lo stesso grado di confusione delle sue” (Marcel Proust)

Fa caldo, la confusione aumenta la calura, toglie ossigeno, incentiva gli svenimenti. La detesto anche per questo. La Federazione Rugby ed il movimento del rugby sono allo sbando, lo vedono tutti, lo sanno tutti. Dondi e relativi però no: tutto secondo i piani prestabiliti, tutto bene.
Ve li regalo, loro e i loro piani, i loro primi secondi e terzi piani; ciao, torno sul poggiolo.

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3 commenti:

  1. e' vero che si sta andando verso il baratro ma la colpa non e' solo della federazione ma anche delle societa' che glielo permette di fare,
    petrarca rugby in primis.

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  2. C'è da mettersi le mani nei capelli... Tanto impegno e sudore di giovani e meno giovani italiani viene continuamente calpestato da scelte clientelari, miopi e poco coerenti, scelte fatte dalla Federazione in primis, ma anche probabilmente da molte dirigenze locali. Gli italiani sono famosi per sapersi arrangiare e risorgere nelle situazioni di estrema emergenza... speriamo che questo possa valere anche in questo caso, ma è inutile illudersi di trovare la gloria prima o poi, con questi metodi.

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  3. @Anonimo
    non mi piace avere anonimi sul blog ma visto i contenuti....comunque caro amico se per " colpa di...Petrarca Rugby in primis" intendi riferirti generalmente a tutte le Società di grande storia e tradizione perchè ti aspetti da loro un atteggiamento più responsabile (non solo dal Petrarca quindi) allora ti do ragione anche se devo dire che alcune di questa Società "della tradizione" vivono di tanta presuntuosità e di ben poca sostanza con dirigenti al limite della insufficienza grave.
    @Giorgio - ....non ci resta che aspettare e stare a vedere...non c'è molto che possiamo fare....anzi una cosa ci sarebbe...una cosa possibile, che richiede impegno ma è realizzabile : preservare il minirugby prima che venga travolto.

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Prima di scrivere il post ricordate: "Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare." (Mark Twain)