Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

mercoledì 7 settembre 2011

LA SOLITUDINE DEL WINE BLOGGER: CRISI, PAUSE E RIFLESSIONI OFF LINE

Struggente ma simpatico, amorevole ma consueto. Tutto bello per carità ma forse sarebbe il caso di farsi qualche domanda in più, lo dico a Franco Ziliani perchè lo spunto per questo post arriva da lui.
Partiamo dall'inizio. Angelo Peretti, guru di Internetgourmet, uno dei miei  blog assolutamente preferiti, ha dato forfait ...per adesso. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Maria Grazia Melegari di Soavemente, le loro dichiarazione di stop qui e qui.
Franco Ziliani in un suo recente post si cimenta allora nel classico della rete degli ultimi tempi, un "...nun me lassà" invocato così con tre "vi capisco" ed un appello. I tre vi capisco girano intorno a, sintetizzo senza pretese di gran prosa, "capisco la nausea da wine blog e la voglia di riflessione", "capisco il blogging possa stritolare l'autore", "capisco però anche che la scrittura è una amica fedele", la conclusione è "tornate alla scrittura pubblica".
Nel suo post di annuncio della pausa di riflessione Angelo Peretti scrive però, peraltro ripreso anche dall'autorevole Ziliani, "....una pausa di riflessione. Per pensare, per rivedere il mio rapporto con il vino e con il suo mondo e con il mio ruolo nel mondo".
Peretti ha sicuramente i suoi motivi per scrivere così, io non ho abbastanza dimestichezza con il maestro del vinino per leggergli nel cuore, ma una cosa mi ha colpito del suo scritto, una cosa che, forse per effetto di un suo maggior coinvolgimento emotivo, pare sia sfuggita a Ziliani. Mi riferisco alle parole "rapporto" e "ruolo"
.

Le cose nel mondo del wine blog sono in breve tempo cambiate radicalmente, talmente tanto che è praticamente impossibile elencare il tutto in un solo post. Dirò due cose che ritengo siano più lampanti: la solitudine del blogger e la solitudine della Opinione, quella con la maiuscola, per intenderci.
La professionalizzazione dei blogger del vino, di cui ho parlato molte volte, ha riversato sul "mercato" del vino molte nuove figure, spesso discutibili. La cosa ha generato la progressiva scomparsa del dialogo sui blog, laddove si contemplavano 50/60 commenti per ogni post, spesso blogger che si parlavano fra di loro, oggi bisogna togliere gli zeri. La gente legge sicuramente di più ma i blogger non si parlano più autenticamente, spesso non si parlano per niente: ecco la solitudine del wine blogger.
La moltiplicazione dei messaggi professionali sulla rete, sui blog ma anche sui social network, twitter è inguardabile sommerso da centinaia di messaggini promozionali, ha abbassato i livelli qualitativi degli interventi, le discussioni sono scomparse perchè non si discute per non rovinare l'orticello altrui sperando poi facciano lo stesso con te. Molti "blogger" sono in rete per contare i click sul proprio blog o su quello della cantina per la quale lavorano, i contenuti sono scaduti in maniera pesante, le vere opinioni sono rare: la solitudine delle Opinioni.
Moltissimi blog autorevoli, sicuramente i migliori qualitativamente, sono andati progressivamente in crisi: c'è chi scrive con il contagocce, chi scrive in inglese, chi declama sfoghi, chi ha aggiunto al vino dell'altro su cui scrivere, chi ha accettato la sfida ed ha raddoppiato, chi ha chiuso.
Forse è il caso di chiedersi perchè tutte queste "crisi", perchè anche oggi un altro blogger, anche lui ha già avuto la sua crisi, sta li a chiedersi come mai non si riesce ad intercettare i "messaggi dal basso".
Le due righe di Peretti nascondono una riflessione profonda ed interessante, "rapporto" e "ruolo" sono le due parole che usa. Analizzare questo passaggio, questa nuovo rapporto con il vino e ruolo nel mondo del vino e trovarvi un posizionamento diverso rispetto al presente significa fare il passo avanti che manca alla maturazione del wine blogging. Anche questo modestissimo blog ha deciso di rilanciare, perchè anche qui c'è consapevolezza che bisogna fare un passo avanti; il rapporto.... il ruolo..... qui io ho scelto di rilanciare ma non vuol dire che io abbia visto luce, io ho dovuto accendere la torcia.
Non mi associo quindi al "non me lassà", dico solo che, se avanza un giorno da passare sul Lago di Garda e, con una bottiglia di Bardolino, un calice di Franciacorta ed un goccio di Recioto, questi blogger si vogliono trovare a parlare di questo passo avanti, lasciando da parte antipatie e rivalità, si vogliono trovare anche solo per crescere personalmente o per il gusto bloggeriano di condividere davvero, se si trovano per parlare di questo nuovo "rapporto" e nuovo "ruolo", se questi blogger sono capaci di uccidere la solitudine del blogger e trovarsi per ragionare, per favore fatemi sapere. Grazie


.

9 commenti:

  1. bella riflessione Stefano! Io dico sin d'ora di essere disponibile all'incontro che proponi
    cordialità
    franco

    RispondiElimina
  2. Conta su di me per l'incontro, sono disponibilissimo all'incontro proposto e al ragionamento, ben volentieri. E il Recioto della Valpolicella lo porto io... :-)

    RispondiElimina
  3. Disponibile all'incontro anch'io, davanti ad una bottiglina di Recioto non mi tiro mai indietro. Tanto so già come va a finire. Come negli incontri fra giornalisti (convenzionali). Ci sfoghiamo per bene, e poi...
    Ciascuno per se', e Dio per tutti. Non è la solitudine del blogger, è l'individualismo! Togli questo, e togli anche il blogger. È questo che vogliamo?
    ...
    Continuo con il mio ripasso d'inglese.
    :-)

    RispondiElimina
  4. Bravo Stefano, ottima analisi. Aderisco senz'altro alla proposta con una bottiglia di Recioto di Soave. Dice bene Elisabetta: togli l'indiidualismo togli anche il blogger... Ne possiamo parlare: la comunicazione che si credeva massimamente orizzontale ce la siamo ritorvata verticale, centrata sull' ego del blogger. Forse occorre cambiare prospettiva.
    Per il momento rimango convinta che sia proprio lo strumento blog ad aver perso in gran parte l'oiginaria funzione critica.
    Un salutone.
    Maria Grazia
    PS vedo problemi di inserimento del commento con NOME URL

    RispondiElimina
  5. Sempre interessanti i tuoi articoli... ah, io non sono wine blogger, sono peraltro d'accordo con Lizzy sull'individualismo, e su una dose di competitività che contraddistingue il genere umano... però se si beve io sono sempre pourtant!
    ...
    continuo con la mia tesi di dottorato :-(

    RispondiElimina
  6. Per inciso non mi sono chiesto "come mai non si riescono ad intercettare i messaggi dal basso" ma, è ben diverso, ho affermato quanto siano importanti i contenuti generati dagli utenti e quanto possano essere un'opportunità per le cantine capaci di intercettarli.

    Poi, mi devi scusare, non ho capito bene il senso del tuo post. E' contro qualcosa in particolare? Scrivi che i blogger si stanno professionalizzando (ma chi, poi?) e come esempi autorevoli porti cinque blog. E va benissimo, ma di quei cinque tre sono dichiaratamente dei professionisti che lavorano nel vino. Ne deduco che una certa professionalità non sia, per te (e ci mancherebbe), una discriminante negativa. Allora immagino tu ti riferisca ad altro, a relazioni e pubblicità, a quello che si rischia di non vedere ad una prima veloce occhiata. Alle marchette, insomma. E credo possa essere un discorso giusto da affrontare, ma è difficile farlo senza portare esempi reali (per quello che vale credo la trasparenza e l'offrire la più grande quantità possibile di informazioni al lettore sia necessario e forse fondamentale per offrire il maggiore numero possibile di strumenti. Il giudizio ai posteri).

    Un caro saluto,
    jacopo

    P.s. e, con simpatia, io non ho mai avuto nessuna crisi. Scrivere richiede tempo, ed il mio lavoro è decisamente un altro. Decidere di prendersi una pausa, un caffè o quello che credi non è necessariamente sintomo di un malessere, vale per me e (credo) anche per tanti altri. ;)

    RispondiElimina
  7. @ JACOPO - La parola "crisi" per te è eccessiva lo ammetto ma con un post del 10 novembre 2009 tu hai ripensato il tuo blog, la tua partecipazione ecc.... hai ripensato tutto il tuo blogging. Una avanguardia.
    Hai scritto: " Mi sono divertito un sacco a scrivere per (ha, sono passati quasi tre anni!) tutto questo tempo di assaggi fatti quà e là....ho sempre più consapevolezza dell’impossibilità di racchiudere il vino in uno schema che abbia senso definito e compiuto. Qualcosa di sfuggevole è sempre dietro l’angolo ed io, in particolare, subisco da questo suo essere inafferrabile un fascino difficile da descrivere."
    Il post si intitolava TORNO SUBITO, un rilancio non una crisi. Sorry.

    RispondiElimina
  8. Su questo ho scritto qualcosa anche io

    http://percorsidivino.blogspot.com/2011/08/riflessioni-sulla-crisi-dei-wine-blog.html

    Ad oggi, sinceramente, rischiano di sparire i "piccoli" per varie ragioni che ora sarebbe troppo lungo argomentare.

    RispondiElimina
  9. Trovarsi attorno a un tavolo? Perché no? A volte due chiacchiere e un bicchiere di vino aiutano. Senza porsi obiettivi: se nasce qualcosa bene, altrimenti almeno si sarà bevuto qualcosa di buono. Magari fra un po', a vendemmie finite, o quasi. Se Stefano crede, mi faccio vivo.

    RispondiElimina

Prima di scrivere il post ricordate: "Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare." (Mark Twain)