
Questo vitigno, tipico della zona, è considerato generalmente una buona spalla per i sangiovese toscani, alcune cantine optano per tentativi di imbottigliamento diretto per vedere l’effetto che fa. Io sono particolarmente favorevole a queste riscoperte, convinto come sono che ampliare la varietà della produzione donando al consumatore varietà tipiche anche se non perfette (ma cosa è poi la “perfezione” nel vino?) possa solo aiutare a valorizzare ulteriormente la vocazione a terroir che la viticultura italiana e toscana in particolare dovrebbe maggiormente perseguire.
Quelli del Sassotondo, azienda a propensione biologica, hanno lavorato molto sul ciliegiolo, ne hanno una varietà in purezza, il cimento di oggi è però con la variante 90% ciliegiolo e 10% alicante. L’assaggio è tutto per Ciliegiolo Maremma Toscana Sassotondo IGT 2011.
Colore rosso con riflessi densamente porporati, un po’ denso nel bicchiere, gira pesante e grave, ha la faccia da quello importante. Un naso leggermente erbaceo all’inizio poi subito un forte profumo di bosco e di inequivocabile frutto maturo, dolce, ciliegia a tutto tondo, ostinata. Al palato è subito aggressivo un po’ allappante ma di buona persistenza, robusto con assoluta precedenza al frutto e solo leggermente vinoso, acidità finale prorompente. Nessuna contaminazione per questo Ciliegiolo che rimane molto ancorato al suo frutto, si fa piacere per la sua rotondità e per la sua originale armoniosità.
La Maremma cresce con il suo vitigno e questo piace, davvero molto, piace eccome.
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