Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

sabato 1 settembre 2012

I BLOG DEL VINO FRA INDIPENDENZA "GIORNALISMO" E NUOVA COMUNICAZIONE

Il caldissimo sole d'agosto ha provocato in alcuni dei più stimati blogger della rete, stimati prima di tutto da me, una visione sul vuoto trascorso, un tuffo nel passato. E' normale e comprensibile  che nella situazione statica del bloggerismo vinaiolo ci si rimetta ciclicamente a parlare delle stesse cose ed io non voglio sottrarmi a questa pratica noiosa, per chi legge, ma evidente appassionante, tanta è la ripetizione, per chi scrive. La cosa comincia su InternetGourmet  il 31 luglio dove il sottoscritto trova finalmente soddisfazione  del tanto suo vociare sulla scomparsa della reale indipendenza dei blogger del vino nei loro giudizi.
Angelo Peretti racconta ed arriva a conclusioni che condivido pienamente chiedendosi : "...In origine, il variegato mondo del blogging vinicolo si distingueva per una forte focalizzazione sull'autonomia, sulla libertà, sulla costruzione di un modello di comunicazione alternativo rispetto a quello della carta stampata, che taluni ritenevano e ritengono prezzolato e poco affidabile, facendo superficialmente di ogni erba un fascio. Ora però il rischio è che nel fascio di tutte l'erbe ci vadano a finire proprio i blogger del vino...". Angelo Peretti dice nulla a caso sapendo che molti blogger, o presunti tali, fanno per mestiere proprio marketing e comunicazione per le cantine, aggiungo io che questi di fatto fanno parte del giro, sono attori del mercato che loro stessi "criticano" (praticamente mai) ed in verità spesso raccontano a base di dosi massicce di autoreferenzialità.
Riprende la cosa immediatamente VinoPigro dove la vulcanica blogger-giornalista Elisabetta Tosi invia risposta al Peretti, sottolineando da subito che "...i blogs strettamente intesi - i diari personali online degli esordi - stanno quasi diventando una minoranza...." (Stefano Il Nero è ancora un diario personale , tanto per intenderci). Dopo attenta condivisibile analisi Elisabetta arriva a dire che accade  "... i bloggers vengano assimilati ad una specie di giornalisti, e trattati come tali..."e conclude enunciando uno dei concetti più difficili da far capire ai giornalisti "i bloggers non sono una specie di... qualsiasi cosa si possa aver pensato. Sono una categoria di comunicatori totalmente nuova, per i quali molte delle vecchie regole non funzionano". Fin qua già ce ne sarebbero tante da dire ma ben poche di nuove, questo blog le ha già dette tutte da tempo. Non ci volevo tornare su, non volevo scirvere niente di tutto questo ma, sulla china del mese di Agosto, il bravo Jacopo Cossater sulle sue Enoiche Illusioni comunica "Segnali di vita dal fronte" dove racconta che la organizzazione di Vinitaly starebbe scrivendo ai produttori chiedendo  “ritiene che i blogger italiani ed esteri abbiano acquisito un ruolo rilevante nel mondo del vino?“ e poi “in genere considera i wine blogger dei comunicatori specializzati?“ quindi ancora “la sua azienda è interessata a partecipare ad attività rivolte ai wine blogger durante la manifestazione Vinitaly?”.
Ucci ucci sento odor di ...qui ce n'è o ce n'è stato o ce n'è di rimpiattato.

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5 commenti:

  1. Grazie della citazione. Onore a te che tra i primi - per primo? - avevi sollevato la questione.

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  2. Come è emerso sul blog di Michelangelo Tagliente ("La stanza del Vino") lo strumento blog è a disposizione di tutti, non solo dei blogger in senso stretto. C'è di tutto e di più: dalle aziende, ai consorzi, agli operatori di Web Marketing e fino ai "marchettari" puri. Sembra che solo al lettore sia delegato il compito di discriminare. E per loro fortuna, il blog è uno strumento a loro stessa disposizione: possono facilmente rispondere, dialogare ed interagire con chi scrive, in tempo reale. E' una possibilità che a mio avviso dovrebbero sfruttare meglio e di più.

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  3. Non essendo molto brava in elucubrazioni dietrologiche, dietro la goffa iniziativa del Vinitaly e del suo sondaggio vedo solo il tentativo soffertissimo (leggi: obtorto collo) di inquadrare l'inquadrabile, la blogosphera, appunto. Che per sua definizione sfugge a qualsiasi tentativo di catalogazione, perchè sarebbe come volere far iscrivere ad un albo professionale tutti i possessori di smartphone. Ma per evitare di ritrovarsi, da qui a qualche mese, a discutere per l'ennesima volta su "perchè i wine bloggers non possono entrare gratis al Vinitaly come i giornalisti", Vinitaly sta - altrettanto goffamente e risibilmente - cercando di scaricare la patata bollente della decisione sui produttori. Come a dire: io di web e "nuovi cosi" non capisco un piffero, ma se per voi sono così importanti cercheremo di accontentarvi e di farne entrare qualcuno, dobbiamo solo decidere chi e come. Peccato che sia come chiedere ad un cieco di indicare la strada ad uno strabico: perchè il livello di conoscenza dei nuovi comunicatori del web da parte dei produttori stessi, soprattutto quelli italiani (cioè la maggioranza, al Vinitaly), viaggia su livelli vicini allo zero assoluto. Della serie: io non voglio essere messo al muro e fucilato sul posto perchè non faccio entrare i bloggers, mettitici tu al posto mio. Così, se l'orda di questi nuovi barbari mi chiederà perchè non li facciamo entrare, potrò dire loro che sono stati i produttori a non volerli, perchè li ritengono superflui/ininfluenti... Abbiamo fatto un sondaggio ad hoc! Certo, se invece poi il sondaggio darà esiti diversi da quelli auspicati, sarà divertente vedere quali criteri adotteranno per ammettere anche i bloggers nell'arena... Io qualche idea ce l'avrei, ma se nessuno me la chiede (leggi: mi paga per dargliela) , la tengo per me.
    :-)

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  4. Dimenticavo: grazie per la citazione!
    :-)

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  5. Grazie della citazione Stefano. Naturalnente quoto tutto quello che ha scritto Elisabetta, assolutamente condivisibile.
    Un caro saluto.

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Prima di scrivere il post ricordate: "Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare." (Mark Twain)