Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
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lunedì 13 luglio 2009

UNITED COLORS OF VENETO: LA CELTIC LEAGUE OVALE VETTA DELLO SPORT DEL NORD-EST

In un colpo solo con il rumore assordante di uno schianto due società calcistiche venete blasonate sono precipitate in un sabato d’estate nella categoria Dilettanti e due città si sono ritrovate senza “il grande calcio”. Mica cosette da ridere, le città sono Venezia e Treviso.
Il calcio veneziano non gode di buona salute da molti anni, troppi soldi da spendere per giocare ad alti livelli nel calcio e troppo poco il ritorno per una città che …non ha bisogno del calcio per “esserci”.
Il rugby veneziano di vertice non gioca a Venezia ma a Favaro Veneto (estrema frazione di terraferma), ha una Società in linea con le sue limitate ambizioni, realista e con un buon spirito rugbistico, soliti problemi di budget ma pare tutto ok; fino a mille spettatori a partita.
Per Treviso la situazione è già diversa, facciamola corta : il calcio a Treviso non ha mai avuto grande spazio, poco interesse e pochi spettatori; Treviso era ed è una città molto legata al rugby, quest’ultimo ha riversato soddisfazioni e vittorie e soprattutto molti scudetti.
Treviso è, come non bastasse, una città piena di scudetti, piovuti, oltre che dal rugby, dal volley e dal basket: tutto etichettato rigidamente Benetton.
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Aggiungiamo una terza dimensione al fenomeno e parliamo di Padova: il rugby non vince uno scudetto dagli anni ottanta, le ultime altalenanti ed incerte stagioni di Super10 hanno creato disaffezione fra il pubblico che è progressivamente calato, in città di rugby se ne parla sempre meno, la tradizione ovale è in forte pericolo. Il Petrarca Rugby, nonostante tutti gli anni di Super10, da sempre vive in una dimensione elitaria che è la sua forza, la sua salvezza ed il suo grande limite.
Il Padova Calcio invece proprio quest’anno raggiunge la Serie B creando in città un entusiasmo ed una partecipazione che non si vedeva da tempo nello sport padovano, la città si scopre “biancorossa” dando una profonda e vera scossa sportiva che il massimo rugby locale non ha mai messo in preventivo di dare.
Rovigo ed il rugby è un caso a se, bellissimo ed appassionante, meriterebbe un “premio speciale” ma al rugby rodigino mancano completamente i soldi.
Riassumendo : affonda il calcio a Venezia e Treviso, nel Veneto occidentale calcistico Vicenza e Verona sono da anni al palo, nel rugby il Venezia riparte dalla base e, a Padova, il Petrarca abdica a favore del calcio e pare scegliere la sua tradizionale e consueta formula del “pochi buoni e dilettanti”; non c’è volley e basket che tengano, nelle due discipline al coperto le più forti realtà venete di questi sport sono comunque sempre marcate ….Benetton.
Ecco quindi lo scenario dello sport veneto, in questo contesto il Benetton Rugby Treviso si candida a partecipare alla super vetrina continentale della palla ovale: la Celtic League.
Uno scenario sportivo veneto con un solo grande attore, Benetton, ed il rugby che pare essere, nel progetto verde, in cima alla vetta.
Vista così la Celtic League è per la Benetton Treviso un investimento oculato e molto serio, una idea forte per rendere protagonista la Società verde anche nella palla ovale continentale; una scelta totalmente sportiva ma con concrete basi di marketing e penetrazione commerciale a livello europeo. Nel conto rientra anche e soprattutto la vision realistica di poter coinvolgere in questo progetto professionistico tutto il nord-est e tutti i fan dell'ovale, di qualsiasi......colore!
Ecco un motivo per cui Treviso vuole andare da sola in Celtic League, i Leoni trevigiani hanno costruito una cosa seria, una cosa da veri professionisti. Non è il Super10.
Diamo merito e chi ce l’ha e smettiamo di guardare solo al campanile, il Benetton Rugby sa fare i suoi conti, speriamo possa essere una spinta per tutto il movimento ovale.
Nessuna contestazione a chi fa la scelta del dilettantismo, tutt’altro. Dilettanti lo si è sempre quando si comincia una attività, poi si può anche insistere nel voler restare tali per stile, limite, vocazione o “tradizione”, senza lamentarsi però se si deve lasciare al professionista il suo “spazio”.
Treviso pensa in grande e vuole il professionismo. Altri no. Allora ad ognuno il suo: United Colors of Veneto.

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1 commento:

  1. una città ricca come venezia che non spende una lira per lo sport...
    ma sti veneziani son peggio dei genovesi....

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