Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

mercoledì 3 febbraio 2010

ANTEPRIMA AMARONE 2006 (2a puntata) BLIND TASTING


Varcato il portone di cotanta conferenza stampa terminata in giubilo festante il passo lesto ci porta al salone delle degustazioni. Accompagno due celebri, la Lizzy di Vino Pigro e l’Aristide, con loro la scelta è amabilmente obbligata, blind tasting : degustazione cieca.
Sono 66 gli amarone in degustazione, rigorosamente coperta ogni singola bottiglia arriva al tavolo nel suo alone di velato mistero. Le prime 25 bottiglie sono campioni di botte, le restanti 41 campioni di bottiglia, prodotto finito. Stefano Il Nero ne ha assaggiati un totale di 27, 10 campioni di botte, 17 di bottiglia, metodo di scelta ? Random, casuale, “fa ti”. Vediamo come è andata.
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Quella che è rimasta alla fine è stata una sensazione generale che la produzione Amarone, che per il 2006 ha un volume di alcol medio di ben 15,8°, si identifichi ancora in due grandi famiglie.
La prima, con netta minoranza di adepti quest’anno ma più omogenea, quella del vino dolcione, cioccolatone, denso e gioioso, tendenzialmente giovane e spesso “immaturo”. Un Amarone che piace, che soddisfa la chiacchiera, magari non esperto da tavola.
La seconda tendenza invece, ritrovata nella maggioranza degli assaggi ma veramente riuscita solo in pochi, quella del vino elegante, raffinato, legno e “grafite”, asciutto e destinato decisamente alla tavola, un Amarone più vino e meno giocattolone.
Vediamo ora i migliori secondo Stefano Il Nero, cinque Amarone in tutto, uno di questi da botte.
LATIUM (Campione da botte)
Cantina operativa in Leon di Mezzane di Sotto, dichiara una produzione di sole 8200 bottiglie di questo che io ho trovato, fra gli assaggiati, il migliore campione di botte. Questo Amarone andrà in bottiglia e sul mercato solo nella primavera 2010 dopo 36 mesi di elevazione in botte.
Di colore intenso e rosso si distingue per una profumazione elegante e ampia, spezie e marasca non forte ma gradevole, assaggio con primaria sensazione di apertura al palato, segue un equilibrio sorprendente (questo vino è ancora in botte!!) con docili tannini e leggera persistenza.

Ora le segnalazioni fra quelli già in bottiglia

ACCORDINI STEFANO – ACINATICO –
Azienda di San Pietro in Cariano, i suoi 9 ettari vitati conferiscono al mercato, dopo 28 mesi di affinamento, quasi 18.000 bottiglie.
Rosso granato, frutta candita/passita la profumazione, elegantino ma anche dolcetto, quasi vanigliato, gradevole. L’assaggio rivela un buon equilibrio semplice da bere ma anche di discreta persistenza, ciliegina sul finale.
MONTE DALL’ORA
Da Castelrotto di San Pietro in Cariano questa azienda che porta sul mercato solo 6.000 prelibate bottiglie dai suoi 5 ettari, un vino che riposerà 36 mesi in botte grande e 15 mesi in bottiglia prima di arrivare a noi. Colore di un forte rubino, al naso ci regala ineguagliabilmente il vero profumo della terra, seguono note di amarena matura e di cannella. In bocca assaggio pieno, equilibrato e garbatissimo, un tocco di dolcezza di troppo sul finale rompe l’eleganza iniziale. Sta comunque bene anche a tavola.
LE TOBELE
Siamo a Valgatara di Marano in Valpolicella per le 30.000 bottiglie dichiarate in produzione dalla famiglia Degani. Docici mesi di elevazione in botte per l’Amarone delle Tobele.
Colore intenso e profumo acre, fumo e legno con dietro marasca barocca ma elegante. Una delizia al naso.
Assaggio persistente, leggermente allappante, non sempre garbato come al profumo , gradevole e rapido di beva, tannini non scomodanti ma presenti.
CESARI
Ecco il numero uno dell’assaggio in bottiglia. L’azienda è di quelle importanti in termini di numeri, dichiara produzione per 250.000 bottiglie e amministra 110 ettari di vitato su 5 comuni della Valpolicella, sede comunque è in Sorsei, Cavaion. Il loro Amarone mi è piaciuto per il suo equilibrio. Colore coerentemente rubino, ottimo il delicatissimo profumo di ciliegia matura ma non dolciosa, si sente odore di legno e l’acre della cantina. Bevuta elegante con piccola nota alcolica sul finale e leggerissimo ritorno di ciliegina. Va bene così.

Anteprima Amarone 2006 è finita, viva l’Amarone…..e non solo. Viva anche il Valpolicella Rugby attualmente primo in classifica in serie B. Bye bye Valpolicella.
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2 commenti:

  1. D'accordissimo sul n.1 dei campioni di botte, avrai visto che lo è anche per me. Sulle bottiglie invece ci distacchiamo, e questo è un bene, perchè così facciamo contenti (più o meno) tutti i produttori! solo una correzione: l'Amarone del mio amico rugbysta Daniele Accordini - az. Stefano Accordini - si chiama "Acinatico". Come l'antico vino.
    :P

    L.

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  2. Fatta la correzione !! Errore di battitura Lizzy! Pietà.

    In verità io sono rimasto molto sorpreso del mio best in bottiglia, è il tipico effetto "degustazione cieca"....non lo rinnego anzi.
    Ho riletto nei miei appunti altre valutazioni di cantine sulle quali avevo delle mie idee precedenti e somo rimasto impressionato di aver ripetuto in cieca le stesse impressioni.
    Quindi vuol dire porprio che....

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