Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

venerdì 12 novembre 2010

DUCA DELLA CORGNA, TRASIMENO GAMAY DOC 2003. IL BUCOLICO.


Castiglione del Lago è un paesino molto bello; situato in provincia di Perugia su di un lungo promontorio che entra nel Lago Trasimeno, Castiglione è una cittadina ricca di storia e di minute tradizioni. Fateci un giro, visitate la Fortezza, la bella cinta muraria il centro storico e soffermatevi sul Palazzo dei della Corgna, i signori castiglionesi dal cinquecento in poi.
Lo so che avete già capito tutto, ovvio che si, a Castiglione sul Lago c’è anche una prestigiosa cantina umbra: Cantina del Trasimeno.
Girovagando fra storia e tradizione il Trasimeno ci ha portato in Francia, anzi no a Castiglione….insomma…tutti e due, l’assaggio però è ormai italico: Duca della Corgna Divina Villa Trasimeno Gamay DOC 2003.
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E’ intitolato al Duca della Corgna la linea vini più raffinata della Cantina del Trasimeno ed il perchè ora vi salta all’occhio. Compiendo il docile abbinamento fra l‘assaggio sopra titolato e la storia del luogo si intuisce che furono proprio i Corgna, esattamente Corniolo della Corgna nel milletrecento circa, ad importare questo vitigno autoctono dalla Borgogna e farne materia di vanto umbro.
La storia comunque c’entra ancora con questo vino che si fa , dichiara la Cantina, con “circa 12 mesi in barriques di rovere francese collocate nelle storiche cantine del Palazzo cinquecentesco del Duca della Corgna a Città della Pieve”. Verità o suggestione ? Però è bello.
Finita l’epopea del barriques il nostro Trasimeno Gamay si fa altri sette mesi in bottiglia, santa pazienza!!!
La bottiglia prelevata ed assaggiata, una delle trentamila di questa qualità prodotte dalla Cantina del Trasimeno, è un buon 2003 con un grado alcolico dichiarato a quattordici ed una versatilità all’assaggio non comune.
Diciamo subito che aprire questa bottiglia stata una idea decisamente felice, bella cosa davvero.
Colore rosso scuro anzi di più diciamo carico, quasi Nero, l’occhio vede un vino di buon corpo, media densità, il colore profondo e deciso che quasi intimidisce.
Il naso rivela una bella esperienza: profumo caldo, tondo, pieno, carico di note di bacca rossa, bello! Finalmente scivola sul palato, ingresso amabile ma subito diventa sfuggente e calibrato. Alcol sempre ben nascosto per questo Gamay che si dimostra ricco di sapori ampi e pieni, un vino saporito! Persistente solo in apertura poi subito ritorna in armonia e sprigiona un bouquet fatto di terra e di vite bagnata. Un vino bucolico in equilibrio con se stesso: non è aggressivo e non è leggiadro, non è troppo pungente e non è nemmeno troppo amabile.
Per viverlo veramente questo Gamay bisogna anche saperci stare insieme e se lo fai scatta la scintilla, eccome che scatta. Parola di Stefano: Il Nero
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