Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

venerdì 4 novembre 2011

IL DIVERTENTE EWBC, SOAVAMENTE E LE SPARATE DEL BLOGGER

E' tutta colpa di Maria Grazia, è lei che è uscita dal letargo e, fosse solo per un paio di post, ci ha messo del suo perchè io arrivassi a quanto sto per scrivere. Anzi, visto che non detengo il raffinato gusto di Maria Grazia più che "scrivere"  meglio  "sparare". Torniamo su European Wine Bloggers Conference , il quasi convegno (in realtà pare sia stata una  mega degustazione itinerante) tenutosi in Italia recentemente.
La emmegi Melegari riapre infatti il suo blog per due foto e qualche commento su EWBC, uno dei pochi commenti in rete, l'unico scritto con un minimo di senno; la cosa accade già diversi giorni fa. 
Ci ho rimuginato su a lungo poi una scintilla.... così mi sono trovato a scrivere questo post anzi a "sparare".


Sul suo Soavamente Maria Grazia sottolinea la presenza di "blogger" al EWBC così: "quello presente all'EWBC era un pubblico professionale e non certo di hobbisti del vino con dei blog interamente no- profit". Nel suo post Maria Grazia fa una distinzione, più volte ripresa su questo blog in termini diversi, quando parla di due categorie, la prima quella del "blogger - consumatore che sorveglia il mercato" e poi "dall' altro un numero sempre crescente di professionisti blogganti". 
Maria Grazia poi ci dice che al EWBC l'80 % dei presenti erano professionisti del settore: "C'erano manager di aziende, distributori di vino all'estero, giornalisti professionisti, consulenti di wine and food, writer per agenzie di comunicazione, anche qualche produttore con un blog.. ". Il resto del post di Maria Grazia leggetelo qui  perchè sul finale propone una riflessione non scontata sulla difficile imparzialità nel mercato da parte di questi "professionisti" del vino. 
Insomma la Melegari mi ha ricordato come il tema sul futuro del mondo blog, inteso come macchina indipendente di stimolo, crescita ed analisi del settore vitivinicolo, sia quanto mai attuale. 
Io a EWBC, lo ripeto, non c'ero, cercavo commenti sul mondo blog ed ho trovato solo chi ha detto "mi sono tanto divertito" e chi invece ha scritto che "non si può spiegare una cosa così" (neanche fosse stato il primo uomo su Marte). Sgranocchiando le righe di Maria Grazia ed il vuoto degli altri post su EWBC mi è scattata una piccola scintilla, mi è riemersa una regoletta vecchia e semplice del blog. Ecco perchè sto scrivendo questo post, per lo stimolo che mi ha dato il ricordo di questa regola: il buon blogger scrive per se stesso. 
Una regola che tanti maestri e maestrini, oggi professionisti bloggeranti non si ricordano nemmeno. Perchè se non scrivi così non sei blogger, se non hai dentro questa libertà di base non sei blogger, se scrivi pensando a chi o a quanti ti leggono perdi il tuo meglio, se non sei libero di poter scrivere per te stesso sei tutto quello che vuoi, magari sei un divertitissimo frequentatore di EWBC ma non sei autenticamente blogger. Non c'è niente di male a non essere più autentico blogger , anzi per come si sono messe le cose non esserlo oggi significa aver fatto un passo avanti, essere entrati nel professionismo del vino, essere "qualcuno" come consulente di marketing, comunicazione, vendite ecc ecc. . Non c'è niente di male a non essere più autenticamente blogger , è tristissimo fare ancora finta di esserlo. Fingere la libertà che non hai , questo è squalificante, fingere una indipendenza che naturalmente, se ci tieni alla tua nuova professione, non puoi avere. Questo è almeno non leale nei confronti del pubblico. 
Alla fine riemerge però la vecchia teoria del Filippo Ronco che si domanda " chi lo fa per lavoro, che tipo di credibilità, trasparenza, metodi utilizza per poter mantenere la fiducia e il rispetto dei propri lettori?", perchè è il pubblico che prima o poi riconosce il vero dal falso. Condivido.
Mi fa piacere i pochi blogger italiani presenti a EWBC si siano divertiti tantissimo, si siano fatti nuovi amici assaggiando centinaia di etichette di vini (ripeto, ma che differenza faceva dal Vinitaly 'sto EWBC?), abbiano goduto una atmosfera "indescrivibile" (no EWBC no party!) ma forse, fra una risata ed un abbraccio affettuoso, qualche cosa sulla "sorveglianza indipendente del mercato" potevano anche raccontarsela. 
In tutti i casi questo post è bellissimo, perchè l'ho scritto solo per me, mi sono divertito un sacco a farlo e mi sono dato un sacco di risposte a certi dubbi che avevo da un po', ma ne parliamo la prossima volta. 
A me EWBC è servito moltissimo, forse proprio perchè non ci sono andato.

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