Questo è il wine blog di Stefano Il Nero, un contenitore indipendente, indisponente ed insufficiente di impressioni sul vino
ed il suo mondo.
Al centro il gusto, la tradizione, il territorio.

mercoledì 7 aprile 2010

IL FUTURO DEL RUGBY ? SOSTEGNO SOSTEGNO SOSTEGNO.

Domani si trovano "i capi del rugby", c'è anche il Presidente, si trovano e poi giù a discutere sul futuro del rugby; si trovano le 8 maggiori società italiane, restano a casa Treviso e Viadana, loro hanno sogni celtici da soddisfare, altri "paradisi" dai quali discendere. Discendere si ma non domani. Politica, politica e ancora politica, mentre il movimento giovanile soffre, mentre la spinta propulsiva innegabilmente maturata per il nostro rugby negli ultimi anni produce topolini che la FIR ci racconta come fossero montagne, loro si riuniscono per decidere. Decidere cosa ? E' questo il problema, decidere cosa? A chi si sta pensando? E' una decisione finalizzata ad un nuovo campionato di elite ? Tutto qui?
Ho già scritto qui di quella triste idea delle franchige al posto del campionato maggiore . L'ho scritto e mi ha risposto il celebre Duccio di Rugby 1823 che ringrazio per la franchezza; dopo di lui ha commentato la cosa preevater69, un amico al quale voglio strappare il velo che si è costruito con l'indecifrabile nickname: si chiama Luca. A te la parola Luca
.
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Dice Luca "Nuove regole, mal di testa. Mi dispiace che un giuoco così sano, bello e semplice (spingi, conquista la palla, aprila, passala, copri il tuo compagno, meta...certo non è sempre così facile!)sia oggetto di furenti scorribande politiche per la conquista od il mantenimento del potere. Francamente la nuova formula super10 o le franchige sono, per me, temi alquanto poco interessanti e forse non sono neanche all'altezza di commentarli. Però una cosa ho voglia di dire. Attenzione all'onore ed allo spirito del rugby! Sere fa ho visto un'intervista al cestista Kevin Garnett, probabilmente uno dei migliori giocatori in circolazione nel NBA, che descriveva molto bene il carico di responsabilità che ha sentito quando ha inziato a giocare per una storica squadra come i Boston Celitcs. Alzare gli occhi e vedere trofei, vittorie, grandi campioni, tradizione, gloria, conquiste, ecc. ecc. è stato per lui motivo di grande riflessione. Ovviamente con le dovute proporzioni, me ne rendo conto, io credo che un ragazzino che inizia a giocare nel Monselice, nel Selvazzano, nel Valsugana, nel Mogliano, ed in tante altre squadre minori debba essere orgoglioso e fiero di giocare con quelle maglie, sapendo che generazioni e generazioni di rugbisti prima di lui lo hanno preceduto, contribuendo, nell'anonimato dei decenni passati di questo sport, a portare il movimento ai livelli attuali. Livelli che probabilmente sono diventati "appetibili" ed "appetitosi".."

Dite quel che vi pare, che questo è romanticismo ovale o passione di tempi andati, dite che vi piace ma forse non fa incassi, dite ogni cosa possibile ma il rugby è questo, perchè sono esattemente queste parole che ti danno la forza per spingere...conquistare....aprire...sostegno sostegno sostegno.
Il rugby è questo che piaccia o no ai signori della riunione di domani.
I ragazzi domenica hanno il solito loro Concentramento Under 8/10/12 o il match Under 14 o 16, insomma cari i miei "capi del rugby" se vi riunite senza pensare a loro, state a casa.

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1 commento:

  1. "Se non pensano a LORO, tradiscono lo spirito del rugby stesso, che è quello di creare uomini migliori, in tutti i sensi." Grazie per l'immeritata importanza che hai dato alle mie parole.

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